giovedì 7 aprile 2011

Via comentina

Il primo banco sulla sinistra era il mio, di fronte alla finestra che dava sul cortile. Piano terra, unico piano della scuola. Era la mia seconda casa, la mia seconda famiglia. Finchè ci sei dentro non fai che lamentarti sempre, i professori sono stronzi, la preside non ti capsice, è dura alzarsi dal letto alle sette del mattino, che noia studiare tutto il giorno, non voglio obbedire agli insegnanti, voglio fumare in classe, voglio uscire quando voglio. Essì…Oggi ad un anno quasi dalla fine del mio percorso scolastico ne sento già la mancanza. Mai l’avrei creduto, mai avrei anche solo pensato di dire una frase così. Eppure è uscita ancora una volta dalle mie labbra. Tornare ad avere quella fanciullezza dentro che ti lascia la scuola finchè la frequenti, quel nodo in gola prima delle interrogazioni… quella voglia di evadere sempre e comunque dalla classe. Mi manca portare lo zaino pesante sul pullman numero 4. Pieno di vecchiette che cercano di arrivare in tempo al mercato, quasi come se ad una certa ora scappasse… Io ho un ottimo ricordo degli ultimi anni della scuola superiore, della quinta particolarmente, era come una magia. Ero riuscita a legare meglio con tutti, anche se le liti non smettevano mai però c’era come un cerchio di felicità, di voglia di fare… Sono la prima ad ammettere che non ho fatto altro che lamentarmi negli anni scolastici, di non farmene andare bene una, di protestare pur che ci fosse qualcosa da dire contro la scuola. Ma solo dopo la maturità capisci quanto sia difficile il lavoro di chi è dall’altra parte della cattedra. Quanto si impegnano anche loro per farti dare il massimo, io non smetterò mai di dire che hanno studiato i professori al posto mio, che si sono sbattuti per non farci mai arrendere, che ci hanno convinto giorno per giorno a non mollare. Questo accade solo in una famiglia… in una classe numerosa dove a malapena ricordi i nomi degli allievi è troppo semplice, senza cuore prendi lo stipendio e non ti preoccupi di altro. Ma noi eravamo una forza, una squadra che ha lottato insieme fino alla fine, tenendoci quasi per mano.. Ci conoscevano in tutto e per tutto, conoscevano il nostro carattere e a loro non sfuggiva niente, azzeccavano sempre il tuo stato d’animo, non era nemmeno il caso di parlare… ed ora vorrei tornare indietro… con un altro punto di vista perché ora capisco su che cosa volevano davvero da noi… non è mai interessato a nessuno ripetere la lezione di storia, di filosofia..di italiano… il compito era quello di non mollare per il nostro futuro, di non arrenderci.. perché nel mondo fuori senza più la protezione di genitori e insegnanti è pieno di insidie. La costanza nel lavoro, la famiglia, la coppia… mai le cose vanno rose e fiori ma dobbiamo sempre cercare di terminare il nostro compito, senza alzare le mani, proprio come quando dovevamo fare le espressioni di matematica. Nessuno ha mai capito a cosa servono e a nessuno sono mai piaciute proprio per farci capire che niente è scontato niente è come nei nostri sogni sempre perfetto.. ma dobbiamo fare cose che non ci piacciono, cose che detestiamo anche…per poi sentirci soddisfatti dopo! Io mai credevo di riuscire a parlare davanti ad una commissione, ho fatto una difficoltà pazzesca, credevo quasi di morire, non sarò uscita col massimo dei voti assolutamente, ma sono fuori, ho concluso il mio lavoro, sono arrivata a quella fine lontana che mai arrivava, ma che poi è arrivata troppo presto e la soddisfazione, la fratellanza e l’amicizia che nasce nei momenti di difficoltà come gli esami scritti davvero non c’è da nessun altra parte…Eravamo davvero una famiglia che si preparava per una grande battaglia, insieme ancora una volta. Mi manca qualunque cosa adesso.. darei qualunque cosa per tornare ad essere cullata dalle onde scolastiche…mi manca la segreteria, con Vincenzo, il nostro Vinch…mi mancano le mie compagne di avventura che purtroppo adesso vedo molto meno. Barbi e Robi, che da quando non ci vediamo più non fanno che succedere disgrazie,per stare bene ed essere fortunate dobbiamo stare insieme, lo diciamo sempre! J Mi manca girare per i corridoi, mi manca salutare la prima che ha le pareti di vetro “per essere controllati meglio”.. mi manca il portellone che separa la quinta dalla seconda che si apre sempre, mi manca il gesso della lavagna di cui sono stata allergica per tutto questo tempo… mi manca l’aula video, mi manca fare arrabbiare la professoressa di conversazione francese, che mai nessuno ha davvero ascoltato, mi mancano i miei compagni che giocano a tennis mimando le racchette… mi manca la calcolatrice di Edo che con i suoi sibili ha accompagnato le ore vuote… mi manca andare alle macchinette che erano sempre vuote… mi mancano le telecamere che alla fine non hanno mai registrato e lo sapevano tutti… mi manca l’aula professori piena di libri strani che nessuno aveva mai sentito. Mi mancano gli oggetti del corso di medicina che c’era la sera… tra cui una famosa sedia a rotelle che i miei compagni si divertivano ad usare… mi mancano quegli scalini dove passavo l’intervallo, mi manca il cancello automatico, mi mancano i bagni senza maniglie e pieni di mozziconi.. mi manca la macchinetta del caffè incendiata… il dipinto delle torri gemelle dove qualcuno aveva disegnato due aerei…mi manca il lancio degli zaini dalla finestra e mi manca vedere compagni lanciarsi di sotto per andarli a predere e poi rimanere chiusi fuori. Mi manca la preside che apre le porte senza bussare e tutti che si spaventano, mi manca la mano di Elisa che non sa chiudere la porta.. mi manca sentire “suooonaaa” per invocare una campanella che non arriva mai… ignari del fatto che finchè non è l’una e quaranta non emette alcun suono. Mi manca studiare e lamentarmi che è troppo anche quando sono solo pochi capitoli… mi manca dividermi i quaderni all’inizio anno per colore e tipo in modo da non confonderli.. mi manca comprarmi le biro ed arrivare a fine anno con una sola e pure rotta. Mi manca Stefano sempre con il banco tipo asino vicino alla cattedra.. e quando veniva spostato diceva “ma, no, è stato lui”. Ma la cosa che mi manca di più sono i temi..è lo scrivere sfogandosi enormemente cosa che ultimamente non sono più riuscita a fare…mi manca uscire per fare le fotocopie e tornare due ore dopo dicendo che c’era coda…
che dire di altro.. grazie a questi anni stupendi che purtroppo non torneranno più indietro.. ora è il momento di prendere una decisione, di capire quello che si vuole fare della propria vita, cosa che non riesci a fare prima perché la scuola ti anestetizza completamente, ti fa sentire protetto per sempre… ma purtroppo la magia finisce più in fretta di quanto uno non possa credere. 

2 commenti:

  1. Ma Lilla!!! Scopro solo ora che hai un blog e che bello! Perche' me lo hai tenuto nascosto?? :)
    D'ora in poi ti seguiro'!

    RispondiElimina
  2. é da pochi giorni che sto scrivendo :) grazie cmq! un abbraccio

    RispondiElimina